Case green, in Italia 7 su dieci hanno classi inferiori alla D
La direttiva europea per le case green avrà un inevitabile impatto sul mercato italiano.
Qui
circa il 70% degli edifici rientra
nella tre classi energetiche peggiori, secondo l’ultimo Rapporto annuale del
l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo
sviluppo economico sostenibile
Enea.
In base alla nuova norma appena
approvata dal Parlamento Ue gli edifici che dovranno essere ristrutturati
lungo lo Stivale
entro il 2033,
perché non rientranti nelle
regole,
sono in tutto almeno due milioni.
Da più parti si sostiene che affinché la direttiva sia davvero applicabile risulterà necessaria una politica di incentivazione fiscale adeguata, così da poter agevolare il processo. A oggi lungo lo Stivale, secondo Enea, circa il 75% degli immobili presenti nei comuni italiani sarebbe stato realizzato prima della Legge 10/1991, la norma che regola i consumi dell’energia negli edifici pubblici e privati.
Sempre secondo queste stime, il 74% delle abitazioni italiane, cioè 11 milioni, apparterrebbero a classi energetiche inferiori alla D, nello specifico il 34% in G, 23,8% in F e 15,9% E. Gli Stati membri dovranno spiegare presto come intendano predisporre misure vincolanti per decarbonizzare eliminando, gradualmente, i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento entro il 2040.
Leggi anche
Efficienza energetica, l’Europa dice sì alla direttiva per le case green
Sono state adottate in via definitiva a marzo dal Parlamento Europeo le nuove regole per ridurre il consumo energetico del settore edilizio.
continua a leggere